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IL METODO SOLOUVA

Il nostro territorio è la Franciacorta, dotato di un microclima unico: d’inverno mitigato dalla presenza del Lago d’Iseo; d’estate con il caldo stemperato dalle correnti fresche che giungono dalla Valle Camonica. 

Il microclima della Franciacorta rende i nostri grappoli maturi già in campo e le corrette pratiche agronomiche li arricchiscono in zuccheri, acidità e composti fenolici: elementi che si sviluppano naturalmente donando al vino colore, consistenza, profumo, esprimendo contemporaneamente il carattere unico della nostra terra e la varietà straordinaria dei suoli che la compongono. 

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Perché allora continuare a replicare il Metodo Classico, adattato dai francesi ad un più rigido clima continentale? In Franciacorta significherebbe vendemmiare uve acerbe e fermentarle con l’aggiunta di zucchero di canna - perciò esogeno - sia in prima che in seconda fermentazione.  Continua...

IL METODO
SOLOUVA

Il nostro territorio è la Franciacorta, dotato di un microclima unico: d’inverno mitigato dalla presenza del Lago d’Iseo; d’estate con il caldo stemperato dalle correnti fresche che giungono dalla Valle Camonica. 

Il microclima della Franciacorta rende i nostri grappoli maturi già in campo e le corrette pratiche agronomiche li arricchiscono in zuccheri, acidità e composti fenolici: elementi che si sviluppano naturalmente donando al vino colore, consistenza, profumo, esprimendo contemporaneamente il carattere unico della nostra terra e la varietà straordinaria dei suoli che la compongono. 

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Perché allora continuare a replicare il Metodo Classico, adattato dai francesi ad un più rigido clima continentale? In Franciacorta significherebbe vendemmiare uve acerbe e fermentarle con l’aggiunta di zucchero di canna - perciò esogeno - sia in prima che in seconda fermentazione. 

In Franciacorta, come Oltralpe, l’approccio è stato basato sul modello che prevede l’utilizzo dello zucchero di canna, usato per la fermentazione in bottiglia, compensare i livelli di acidità elevati del vino determinati dalla raccolta prematura delle uve e per raggiungere la dolcezza desiderata. Inoltre la quantità di zucchero è ciò che determina il grado finale di alcool (la fermentazione è il risultato della trasformazione da parte dei lieviti dello zucchero in alcool).

Ma perché utilizzare lo zucchero (saccarosio) quando in realtà le uve in Franciacorta, contrariamente a quanto può accadere in Champagne, raggiungono una piena maturità e quindi possono esserne ricche in modo naturale? A maturità fenologica, l’uva, oltre che ad essere ricca di zucchero, sviluppa i composti fenolici del vino, in altre parole, degli elementi che donano al vino i suoi colore, profumo e consistenza. Solo in questa fase le uve riescono ad esprimere le caratteristiche della propria varietà e soprattutto della propria provenienza. In questo modo posso rintracciare nel frutto le distintività di quei suoli tanto differenti che distinguono la Franciacorta.

 

Con questi presupposti il team di Solouva ha iniziato nel 2008 le sperimentazioni sull’ utilizzo di mosto d’uva - messo da parte durante la vendemmia e la pressatura - al posto dello zucchero di canna, per innescare la seconda fermentazione. Lo stesso mosto può essere inoltre utilizzato per raggiungere il grado di dolcezza desiderato se usato per un eventuale dosaggio finale. Maturità delle uve e utilizzo del mosto delle stesse in tutte le fasi di vinificazione.

Un vero e proprio rinnovamento dal modello francese.

I Franciacorta creati con questo processo sono vini prodotti senza l’aggiunta di componenti estranei all’uva (zucchero di canna), vini che colpiscono per la ricchezza di frutto e struttura, caratteristiche che si possono certamente attribuire alla vendemmia di uve mature. Con lo sviluppo e l’evoluzione del metodo Solouva, è emersa una nuova categoria di Franciacorta.

 

Sono Franciacorta differenti.

Rappresentano una nuova e più pura espressione del territorio nel quale nascono e sono manifestazione della nostra sensibilità per la Franciacorta che invitiamo tutti a visitare per scoprirne le bellezze, il paesaggio, la gente e, naturalmente, i vini.

Il rinnovamento dal modello classico non si ferma qui. Dal 2008 abbiamo avviato una serie di sperimentazioni utilizzando il mosto d’uva durante i tiraggi e il degorgement: il metodo solouva dà vita a una nuova categoria di vini, pura espressione del territorio di origine e che colpiscono per struttura e ricchezza di frutto. Franciacorta unici. 

 

I vantaggi di un Franciacorta 100% SoloUva si esprimono nel bicchiere, nel territorio, ma non solo... 

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